Il giorno della memoria, il giorno del dolore.
Milioni di persone sterminate in modi barbarici e folli, colpevoli solo di non
rinnegare se stessi. Questo giorno rispolvera antichi dissapori ed ingiustizie.
Oggi, però, non è soltanto Shoah. Oggi oltre a quell'orrendo e triste sterminio
vorrei ricordare tutti gli altri massacri avvenuti nel corso della storia.
Sfogliando il libro del tempo, infatti, si scopre che mentre metà del mondo è
impegnato a mettersi al sicuro, l’altra metà è intento a farsi giustizia da
solo. E così ciclicamente, senza sosta. Eppure a scuola ci insegnano che la
storia dovrebbe essere maestra di vita. Grazie ad essa è possibile imparare dai
propri ed altrui errori. Le sue testimonianze hanno portato intere nazioni
verso una politica pacifista, almeno per qualche anno. Poi, però, tutto è
tornato come prima. E come prima il silenzio. I nuovi massacri ed i nuovi
genocidi avvengono nell'ombra, proprio come era stato per i loro predecessori.
Lo stesso silenzio che caratterizza la memoria dei defunti è quello che si rende
complice dei massacri. Tutto deve tacere. Le idee, la libertà e gli uomini che
la pensano diversamente da noi devono tacere.
lunedì 27 gennaio 2014
domenica 26 gennaio 2014
Considerazioni politiche di una domenica pomeriggio
Ci sono stati un paio di avvenimenti in questi giorni che mi hanno parecchio incuriosito. Siccome sono tanti e tanto diversi tra loro non li tratterò all'interno di un unico discorso, ma proverò a dire la mia su tre notizie che, più delle altre, mi hanno colpito.
martedì 14 gennaio 2014
Sharon, un lupo tra i lupi
La morte del “Re d’Israele” ha colto di sorpresa tutti, in maniera
diversa a seconda della propria fede, nazionalità e schieramento politico. Ecco
cosa ne penso.
La morte di Ariel Sharon, sopraggiunta un paio di giorni
fa dopo otto anni di coma, è una di quelle notizie che mi stuzzicano tanto, ma
che mi preoccupa trattare. Soprattutto a causa del delicato e complesso mondo all'interno del quale tale informazione è inserita. Tuttavia dopo aver letto
molti stati su diversi social network ho deciso di spingermi oltre il semplice
commento. C’era chi applaudiva la dipartita dell’anziano leader e chi invece si
rattristava al solo pensiero che il Re d’Israele, come veniva chiamato, non ci
fosse più. Fino a qui nulla di straordinario.
giovedì 9 gennaio 2014
Nulla di nuovo sotto il sole del Web
Gli
insulti e gli “auguri di morte” rivolti qualche giorno fa, sulla pagina di Repubblica, a
Pierluigi Bersani non mi hanno sorpreso. Mi sono parsi quasi
ordinari, in un certo senso regolari. Perché? Semplice. La gogna del web ha
colpito ormai tutti, senza distinzioni di alcun tipo. Politici, artisti,
medici, scrittori, ma anche normalissime persone, come nel caso di Caterina
Simonsen. Quindi sarei un ipocrita se gridassi allo scandalo e urlassi il mio
disappunto. Tanto più che da un po’ di anni a questa parte il web è riuscito a
guadarsi una spazio enorme nelle vite di tutti noi, compresa la mia.
giovedì 26 dicembre 2013
Babbo natale, ci sei?
Lettera
aperta rivolta al capo del polo nord, sperando di riuscire a convincerlo della
bontà delle mie azioni.
Caro Babbo Natale,
io
non lo so se esisti, ma se davvero ci sei batti un colpo, di spugna però. Perché
ci sono un paio di persone e cose che vorrei che tu facessi, come dire,
svanire.
Potresti per esempio, far sparire dal mondo tutta la cattiveria? Potresti
far finire le guerre, sia quelle fatte con le bombe che quelle a colpi di
parole? Potresti regalare dei sorrisi a chi non si è comportato bene quest’anno,
anziché riempir la loro calza di carbone? E ancora, potresti, solo per
dimostrarmi che esisti e che sei magico, mettere un po’ di Papa Francesco in
ogni capo di stato? Già che sei lì potresti anche zittire tutti quelli che
fanno della rabbia, dello stress e del dolore la base dei loro ragionamenti
politici e civili? Potresti far venire l’influenza intestinale a gente come
Putin, Erdoğan, Berlusconi ed altri,
che poi ti svelerò in segreto? Ed
invece far tornare alcuni, senza influenza si intende, al loro posto
precedente, tipo Zapatero in Spagna?
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martedì 17 dicembre 2013
mercoledì 11 dicembre 2013
La crisi non giustifica i mezzi
La crisi ed i problemi economici in generale, non possono giustificare le azioni eversive, squadriste e violente di questi giorni. La crisi non può giustificare le intimidazioni, il lancio di pietre, gli insulti e il controllo, senza alcuna autorità, dei punti strategici della città. Per quanto il momento sia difficile, complesso e, apparentemente, senza via d'uscita non si può permettere a bande di persone non identificate di girare indisturbati per le città chiedendo ed obbligando chi non protesta ad unirsi alla sommossa.
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